Il desiderio del cuore: la storia di Grandma Moses

Una delle gioie più grandi della vita è quella di trovare “il proprio posto”, il proprio lavoro ideale, per poi svolgerlo con tutta l’anima e al massimo delle proprie capacità.

Le persone più fortunate, che hanno trovato il proprio posto, sono coloro talmente assorbiti dal proprio lavoro da non sapere dove questo finisce e dove comincia il divertimento. 

Se potessero lo svolgerebbero anche gratis e se vincessero 10 milioni di euro alla lotteria o al superenalotto, sarebbe ciò che deciderebbero di fare per il resto della vita.

Emmet Fox, una famosa guida spirituale, ha definito questa esperienza il “Desiderio del Cuore”. Ha affermato che tutti noi siamo sulla terra per compiere qualcosa di straordinario, che probabilmente solo noi siamo capaci di fare, e che non saremo mai appagati sino a che non scopriamo di che si tratta e non ci dedicheremo ad essa completamente.

La cosa davvero straordinaria, a detta di Fox, è quasi sempre abbiamo un’idea di cosa di tratta e dobbiamo solo ascoltare il nostro cuore e seguire le indicazioni.

Un esempio straordinario di cosa accade quando troviamo e ci dedichiamo al nostro “Desiderio del Cuore” è la storia di Grandma Moses.

La storia di Grandma Moses

Quando Grandma Moses era ancora una giovane ragazza di campagna, nutriva il desiderio di dipingere, ma la sua famiglia e i suoi amici continuavano a dirle che era una cosa stupida.

Sostenevano che, essendo una ragazza di campagna, il suo unico ruolo nella vita era quello di sposarsi con un suo pari e di crescere tanti bei contadinelli. Per questo si mise il cuore in pace e fece ciò che credeva ci si aspettasse da lei.

Ebbe dieci figli e divenne nonna a quarant’anni e bisnonna a sessanta.
Compiuti i settantacinque anni, rimasta vedova e con i figli ormai grandi, il medico le disse che era diventata troppo vecchia per lavorare nei campi.

Sentendo che non le restava ancora molto tempo, decise di soddisfare il suo “desiderio del cuore” e dedicarsi alla pittura prima di morire.

Si recò dunque nel negozio d’arte di una città vicina dove acquistò colori, tele, pennelli e le spiegarono come usarli.  Ritornata alla fattoria, iniziò a dipingere quelli che in seguito furono definiti “paesaggi primitivi americani”.

Grandma Moses produsse il suo primo quadro alla tenera età di settantotto anni. Quando ne compì 101, un’importante galleria di New York organizzò una mostra delle sue opere. Negli ultimi dieci anni della sua vita, alcuni dei sui quadri venivano venduti a più di 100.000 dollari.

Il nocciolo della questione è questo: da ragazza le era stato detto che non poteva dipingere perché costava troppo e nessuno poteva permetterselo. 

Tuttavia, quando iniziò a dipingere guadagnò più dai suoi quadri in un anno che assieme al marito in una vita intera di duro lavoro nei campi. Non solo era un’artista del tutto naturale, ma anche un talento unico e originale. 

Si stima che se avesse iniziato a dipingere a diciotto anni, come desiderava, e se i suoi quadri fossero stati un successo commerciale come lo sono ancora oggi, sarebbe potuta diventare una delle donne più ricche degli Stati uniti.

La storia umana è piena di biografie di uomini e donne che hanno deciso di seguire il desiderio del cuore e hanno fatto ciò che loro sapevano, e con il massimo della passione.

La storia di Grandma Moses è tratta dal libro “Il Segreto è Credere in Sé Stessi” di Brian Tracy.

Immagine di copertina – Credits: Arthur Z. Brooks / AP

Success Team

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